Esistono molte pratiche che comportano spreco di energia e materie prime e che contribuiscono all’inquinamento del nostro pianeta. Tra queste ricordiamo il mining delle criptovalute e il flare gas. Arriva però proprio in questi giorni dal Texas una buona notizia. La compagnia Giga è riuscita infatti ad estrarre BitCoin utilizzando proprio i gas di scarto. Due problemi ambientali sono stati risolti, contribuendo ad aiutare il pianeta e allo sviluppo di un mining pulito.

Mining e flare gas: due importanti problemi ambientali

Cerchiamo prima di tutto di comprendere perché il mining dei BitCoin e il flare gas siano problemi ambientali che meritano di essere presi in considerazione e di essere risolti al più presto.

I Bitcoin, e le criptovalute in generale, sono sempre più richiesti dagli investitori. Il mining proprio per questo motivo è nel corso degli ultimi anni cresciuto davvero molto. Il problema è che per effettuare il mining è necessario disporre di grandi macchinari che consumano molta energia, macchinari che inoltre devono restare accesi per giorni e giorni 24 ore su 24. Il consumo energetico è quindi elevatissimo, un consumo che grava sull’ambiente in cui viviamo oltre che creare non pochi problemi ai paesi in cui il mining viene effettuato, come ad esempio ricorrenti blackout.

Andiamo adesso ad analizzare il flare gas. Quando il greggio viene estratto dal sottosuolo, è facile incontrare anche delle riserve di gas naturale, nella maggior parte metano. I costi per l’estrazione e l’elaborazione dei gas naturali sono elevati. I gras naturali sono quindi considerati a tutti gli effetti materiali di scarto. Sono convogliati di verso cima della torre di perforazione e qui sono soggetti a combustione. Si tratta di ingenti quantità di energia che vengono del tutto sprecate, senza considerare che la combustione dei gas comporta un inquinamento importante.

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Come la compagnia Giga è riuscita a risolvere il problema

La compagnia Giga, gestita da Brent Whitehead e Matt Lohstroh, è riuscita a risolvere il problema. Ha infatti scelto di inserire i macchinari necessari per il mining dei BitCoin in appositi container posizionati vicino ai pozzi di petrolio del Texas. Il flare gas è stato quindi utilizzato per il corretto funzionamento dei macchinari, energia questa che sarebbe andata persa e che invece è stato in questo modo possibile recuperare. Il mining dei BitCoin che è stato messo in atto può dirsi quindi pulito e allo stesso tempo è stato possibile ridurre l’anidride carbonica rilasciata nell’aria, una riduzione pari a circa il 60%.

La scelta della compagna Giga dimostra che è possibile fare mining rispettando l’ambiente e che questa pratica anzi può aiutare nell’utilizzo di energia che altrimenti andrebbe dispersa. Anziché andare contro al mining, come molti paesi stanno facendo in questo momento, sarebbe quindi preferibile andare alla ricerca di soluzioni alternative di questo genere che possono fare bene al pianeta in cui viviamo, rendendolo un luogo migliore per tutti, specie per le future generazioni.