Esistono molti metodi di consenso: tra questi le più conosciute PoW (Proof of Work) e PoS (Proof of Stakes) che verrà implementata su Ethereum e altre meno famose come PoB( Proof of Burn).
A cosa serve il meccanismo di consenso?
Le criptovalute utilizzano un metodo di consenso perchè, poiché nella blockchain non esiste alcun ente centrale che convalida le transazioni, quindi questo lavoro viene svolto dai nodi in modo collaborativo.
La blockchain impedisce che i nodi possano creare in autonomia denaro, ma non può impedire loro di spendere in modo disonesto due volte la stessa moneta (Double spending)
Un malintenzionato potrebbe spendere moneta per un acquisto online e
cercare di inviare immediatamente gli stessi token in un exchange.
Per evitare ciò, i nodi devono raggiungere un accordo su quali transazioni considerare valide e quali no.
Ciò potrebbe avvenire su votazioni di tutti i nodi circa la validità della transizione all’interno del nodo oppure no, ma sarebbe un sistema debole in quanto un partecipante malintenzionato potrebbe manipolare il voto con la creazione di migliaia di nodi.
Proof of Work :
Questo meccanismo di consenso viene usato in Bitcoin ed in altre cryptovalute.
I nodi (i miner)sono in competizione tra loro per generare un blocco nella blockchain: per fare ciò i loro computer devono effettuare del pesante lavoro computazionale per poi risolvere un complicato puzzle crittografico.
Il nodo che per primo risolve l’enigma ha il diritto di inserire il primo blocco sulla Blockchain ed otterrà una ricompensa per il suo lavoro chiamato mining.
Solo così un utente può essere sicuro che le sue transizioni vengano incluse nella blockchain.
La possibilità di hackeraggio è possibile ma molto difficile e costoso.
In passato questo attacco chiamato”del 51%” è stato lanciato a coin minori.
Proof of Burn (PoB): come funziona?
Si differenzia dal PoW perchè è un meccanismo di consenso senza spreco di energia.
In questo meccanismo non è importante la potenza di calcolo bensì si evita la manipolazione in altro modo; i nodi devono “Bruciare”(burn) i propri token se vogliono ottenere il diritto di generare i blocchi successivi e quindi ricevere una ricompensa.
Secondo l’ideatore di questo meccanismo, Iain Stewart,attraverso la distruzione dei propri token si acquista una parte di potenza di calcolo virtuale che offre la possibilità validare i blocchi.
Più token si bruciano più alta è la possibilità di ricevere la ricompensa.
Questo meccanismo è in uso presso alcune criptovalute famose come SlimCoin (SLC) Counterparty (XCP) e Factom (FCT).
Proof of Stake (Pos): come funziona ?
È detto proof-of-stake (PoS), vagamente traducibile in italiano come “prova che si ha un interesse in gioco.
Un tipo di protocollo per la messa in sicurezza di una rete di criptovaluta e per il conseguimento di un consenso distribuito.
È basato sul principio che a ogni utente venga richiesto di dimostrare il possesso di un certo ammontare di criptovaluta.
Si differenzia dai sistemi proof-of-work che sono basati su algoritmi di hash che validano le transazioni elettroniche. Peercoin è stata la prima criptovaluta ad utilizzare sin dal lancio il sistema Proof of Stake.
Altre note implementazioni del PoS sono BitShares, Nxt, BlackCoin e Cardano.
Vantaggi e svantaggi del PoW e PoS
La proof-of-work si basa sul consumo di energia. Ciò significa che un bene tangibile esterno mette in sicurezza la rete. Di contro, ciò porta al consumo incrementale di energia. Come riportato da un’azienda di mining che gestisce una mining-farm di Bitcoin, servivano l’equivalente di 240 kWh per ogni Bitcoin nel 2014 (un ammontare pari a 16 galloni di gas). Invece le criptovalute basate sulla Proof of Stake possono essere migliaia di volte più efficienti. Questi costi di mining esercitano la funzione di calmierare il prezzo della valuta.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che gli incentivi tra proof-of-work e proof-of-stake sono radicalmente diversi.
La Proof-of-Work implica che il creatore del blocco non sia necessariamente colui che possiede la valuta. L’incentivo è quello di massimizzare il profitto dell’hardware. Si discute del fatto che questo aumenti o diminuisca la sicurezza della rete.
Nella Proof of Stake colui che possiede la moneta e colui che ne assicura la sicurezza sono la stessa persona. Nonostante ciò, molte criptovalute consentono o addirittura rendono obbligatorio conferire questa funzione ad altri nodi.
Vantaggi e svantaggi del PoB
Si potrebbe sostenere che l’uso di un protocollo di proof-of-burn incoraggi il coinvolgimento a lungo termine in un progetto. Conseguentemente, una percentuale più alta di investitori saranno incentivati a holdare il loro investimento, questo darebbe al prezzo una maggiore stabilità. Inoltre, la PoB aiuta a determinare la distribuzione della criptovaluta in modo equo e decentralizzato, tramite l’eliminazione di tokens dalla circolazione.
Uno svantaggio della PoB è che molte risorse vengono sprecate e la potenza del mining va a coloro che sono disposti a bruciare più denaro. Purtoppo, come altri protocolli di consenso non vi è alcuna garanzia che l’utente possa recuperare il valore della criptovaluta bruciata, il che rende la PoB rischiosa.