Inquinamento, rifiuti difficili da smaltire, emissioni elevate… sono molte le aziende e le attività in tutta Europa che hanno un impatto sull’ambiente negativo. I governi europei stanno facendo del loro meglio per cercare di invertire la rotta e di far sì che sempre più aziende e attività diventino green. Tra le soluzioni che vengono fatte scendere in gioco anche una tassazione elevata per le realtà che inquinano più delle altre. Chi inquina, paga, è questo il motto.

Quanto fruttano le entrate fiscali derivanti dall’inquinamento

Stando ai dati raccolti da Eurostat, sembra che queste tasse abbiano consentito nel 2020 ai paesi dell’Unione Europea di ottenere degli incassi pari a circa 300 miliardi di euro. Questa è una somma elevata, che è pari niente meno che al 5,4% del totale delle entrate fiscali europee.

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Si tratta di circa 30 miliardi di entrate fiscali in meno rispetto al 2019. Verrebbe da pensare che la situazione quindi, seppur lentamente, stia migliorando. Non è affatto così che stanno le cose purtroppo. I dati Eurostat a cui abbiamo sopra accennato sono relativi al 2020, ossia all’anno della pandemia. È stato un anno in cui inquinamento ed emissioni sono diminuite, non perché le aziende siano diventate più virtuose, ma perché si sono ritrovate costretta a bloccare il loro lavoro per lunghi periodi di tempo. Anche i trasporti sono stati inferiori rispetto agli anni precedenti. È quindi plausibile credere che i dati relativi al 2021 torneranno quelli di un tempo.

Le nazioni che portano più soldi nelle casse pubbliche

La nazione che presenta la più alta pressione fiscale relativa all’impatto ambientale è la Germania, che ha permesso alle casse europee di ottenere ben 57,53 miliardi di euro. Al secondo posto della classifica troviamo l’Italia, con 50,2 miliardi. In terza posizione, la Francia con 50,19 miliardi.